venerdì 15 aprile 2011

La grave situazione degli ostaggi eritrei nel Sinai

Questa mattina alle 12.45 ho ricevuto l'ultimo aggiornamento. Il gruppo con cui ho parlato è composto da 24 persone delle quali 3 bambini, 2 donne di cui una incinta. Mi è stato riferito che, nei giorni scorsi, sono morti due ragazzi sotto gli occhi di tutti per le torture subite con le scariche elettriche. Altre due persone sono state portate via e non si sa che fine abbiano fatto.
I profughi raccontano che i trafficanti hanno smesso di picchiarli con i bastoni: ora utilizzano sistematicamente la tortura con la corrente elettrica, da questa tortura non sono risparmiati neanche i ragazzini di 11, 13 e 14 anni. Ho parlato personalmente con un bambino di 11 anni che piangeva: è una cosa atroce solo il sentire la voce di un ragazzino ridotto in stato di schiavitù e costretto a subire questi trattamenti disumani.
Il ragazzino mi ha raccontato, tra un singhiozzo e l'altro che ha paura. "Anche questa sera mi torturano, hanno già preparato tutto il materiale qui davanti a noi, si tratta di una tanica d'acqua, di fili elettrici e di un generatore di elettricità", dice il ragazzino, "Prima ci legano con i fili della corrente, poi ci bagnano con l'acqua e accendono la corrente. Così sono morti in due l'altro giorno".
La donna in stato di gravidanza, mi è stato raccontato, è stata portata via dal capo dei trafficanti per fargli da serva in casa sua, e ancora non abbiamo notizie sulle sue condizioni.
Mi chiedo quando finirà tutto questo? La Comunità Europea e l'ONU devono fare forti pressioni sul Governo egiziano, israeliano e sulle Autorità Palestinesi affinché si ponga fine a queste crudeltà gratuite contro inermi profughi in fuga dai loro Paesi.
Don Mussie Zerai

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