sabato 6 novembre 2010

Immigrati, Turco (Pd): "Gravissimo cacciare gli stranieri che non sanno l'italiano"

La conoscenza della lingua e della cultura italiana da parte degli stranieri che vivono nel nostro paese come veicolo di integrazione e non come banco di prova in grado di condurre i cittadini immigrati che non ne dimostrino un apprendimento adeguato dritti all’espulsione. Questo in sintesi il senso della proposta di legge “Norme per la promozione di un programma di lingua e cultura italiana per gli immigrati”, presentata dall’onorevole Livia Turco al Forum immigrazione del Pd. “Pensiamo che la lingua e la cultura italiana siano fondamentali per potersi integrare e per imparare a vivere insieme”, ha detto la deputata del Pd ai giornalisti. “Ma le istituzioni devono farsi carico di un programma nazionale”. Va bene dunque una collaborazione tra il volontariato e le aziende, ma per la Turco dev’essere innanzitutto lo Stato a farsene carico. Per la parlamentare democratica inoltre l’apprendimento della lingua e della cultura dev’essere incoraggiato: un “incentivo” previsto dalla proposta di legge è quello dell’abbreviazione dei tempi dell’ottenimento della carta di soggiorno da 5 a 3 anni. A questo va aggiunta “un’offerta formativa molto ampia” portata avanti anche attraverso “accordi tra sindacati e aziende” per l’apprendimento dell’italiano. L’onorevole Turco ha definito poi una “misura gravissima” quella che prevede l’espulsione della persona che non superi il test di lingua e cultura italiana (legge 94 del 15 luglio 2009). La parlamentare ha ribadito infatti che l’apprendimento della lingua e cultura italiana si ottiene attraverso incentivi e che per ottenere questo obiettivo è necessario stanziare delle risorse. A questo proposito ha parlato di un Fondo per l’immigrazione fatto da risorse pubbliche e private. Infine la Turco ha proposto “un’alleanza tra italiani e immigrati” per imparare a vivere insieme e per “costruire un’Italia migliore”. Si tratta in altre parole di “una grande alleanza per la dignità del lavoro e la dignità della persona”. In questo senso ha proposto “un’alleanza con i migranti” sui temi cruciali del nostro paese” e “una battaglia insieme su obiettivi comuni e condivisi”.

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