sabato 19 settembre 2009

Reporter Senza Fontiere definisce il Paese "la più grande prigione del mondo per i giornalisti"

L'Unione Europea si è detta profondamente preoccupata per i continui abusi dei diritti umani in Eritrea, definita dall'organizzazione Reporter Senza Frontiere "la più grande prigione del mondo per i giornalisti". La presidenza svedese dell'UE ha chiesto il rilascio di tutti i detenuti politici, per lo più giornalisti e cristiani non ortodossi, arrestati senza nemmeno essere sottoposti ad un regolare processo. Ad indignare l'opinione pubblica europea ha contribuito in maniera particolare il caso di Dawit Issac, giornalista eritreo-svedese fondatore del settimanale Setit, imprigionato nel 2001 con l'accusa di essere una spia etiope. "Non è una questione di diritti umani o religiosi", ha affermato il Presidente eritreo Isaias Afwerki. "È parte di una lotta, condotta da un'opposizione potente che però non è ancora riuscita ad ottenere nulla".

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