venerdì 16 maggio 2008

Benedetto XVI:

“Favorire il ricongiungimento familiare degli immigrati” Il Papa chiede che venga favorito il ricongiungimento familiare in caso di immigrazione e mobilità, perché la famiglia rappresenta un “fattore di integrazione”. Lo ha sottolineato Benedetto XVI, che questa mattina ha ricevuto in udienza i partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Ratzinger ha ricordato che “l’icona della Sacra Famiglia” rappresenta il “modello delle famiglie migranti”, oltre all’”impegno ecclesiale a favore non solo della persona migrante, ma anche della sua famiglia, comunità d’amore e fattore di integrazione”. “Innanzitutto - ha detto il Santo Padre - mi piace riaffermare che la sollecitudine della Chiesa verso la famiglia migrante nulla toglie all’interesse pastorale per quella in mobilità. Anzi, questo impegno a mantenere un’unità di visione e di azione fra le due ‘ali’ (migrazione e itineranza) della mobilità umana può aiutare a comprendere la vastità del fenomeno ed essere, al tempo stesso, di stimolo a tutti per una specifica pastorale”. “Non bisogna dimenticare - ha ricordato Benedetto XVI - che la famiglia, anche quella migrante e itinerante, costituisce la cellula originaria della società, da non distruggere, ma da difendere con coraggio e pazienza. Essa rappresenta la comunità nella quale fin dall’infanzia si è formati ad adorare e amare Dio, apprendendo la grammatica dei valori umani e morali e imparando a fare buon uso della libertà nella verità. Purtroppo - ha osservato il Papa - in non poche situazioni questo avviene con difficoltà, specialmente nel caso di chi è investito dal fenomeno della mobilità umana”. “Nella sua azione di accoglienza e di dialogo con i migranti e gli itineranti - ha ricordato quindi il Pontefice - la comunità cristiana ha, come punto di riferimento costante, la persona di Cristo nostro Signore. Egli ha lasciato ai suoi discepoli una regola d’oro secondo cui impostare la propria vita: il comandamento nuovo dell’amore”. “A nessuno sfugge, infine - ha concluso il Pontefice - che la mobilità umana rappresenta, nell’attuale mondo globalizzato, una frontiera importante per la nuova evangelizzazione”.

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